Preikestolen
Sveglia alle 5. Anche oggi siamo i primi ad alzarci nell’area di sosta Skjersvika. Il cielo è coperto: in effetti le previsioni meteo dichiaravano nuvolo fin verso le 8-9 del mattino, poi sole pieno. Ormai siamo rapidi nella preparazione: come per il Trolltunga, ci vestiamo a strati ma relativamente leggeri, sulla base delle temperature previste e del fatto che questo itinerario è più breve rispetto ai precedenti. Ci spostiamo al non lontano parcheggio da cui accederemo a piedi al Preikestolen.
Dove parcheggiare
Lungo il breve tratto della Preikestolvegen che si dirama dalla Rv13 notiamo gente accampata ovunque con tende, macchine e camper e, da un certo punto in avanti, cartelli di divieto di sosta lungo ambo i lati della strada, talmente fitti da togliere ogni dubbio sulla possibilità di lasciare il proprio mezzo lì accostato.
Il parcheggio principale di accesso all’escursione si trova di fianco al rifugio Preikestolen base camp e al lodge Preikestolhytta; poco prima di arrivarvi, notiamo il parcheggio secondario, da utilizzare qualora il primo si riempa completamente. Anche qui troneggiano cartelli di divieto di parcheggio dalle h 24 alle 6… eppure sono proprio le 6 appena passate e il parcheggio è già pieno per un terzo: mah! Che siano tutti escursionisti già in marcia? Dubitiamo. L’impressione è che facciano i furbi, pernottando anche dove non si può.
Salita
Ore 6:30 siamo in marcia: inizia subito una salita costante ma non ripida su terreno comodo. Ci rendiamo conto immediatamente che, nonostante il sentiero sia facile e non lungo, non abbiamo ancora recuperato completamente dal Trolltunga.
Piano piano le nuvole basse che ci avvolgono cominciano ad alzarsi ma permane ancora, sopra di noi, una fitta cortina che non consente di spaziare molto lontano con lo sguardo. Ogni tanto si apre qualche spiraglio che ci fa rendere conto di come lentamente stiamo prendendo quota sopra al lago Resvatnet. Pochi altri escursionisti salgono con noi mentre, presto, cominciamo ad incontrare gente che scende. Vista la lunghezza dell’itinerario, relativamente contenuta, e il fatto che questi escursionisti non hanno con sé zaini carichi, ipotizziamo che siano saliti questa stessa mattina, prima di noi. Procedendo, cominciano a spuntare le immancabili tende.
Preikestolen
Affrontiamo una lunga salita su gradoni di roccia, simile a quelle già percorse allo Skåla e al Trolltunga, e fatichiamo più di quanto non sia necessario – immaginiamo – per il troppo breve riposo fra un trekking e l’altro.
Cartelli in legno indicano che ci stiamo avvicinando alla meta: purtroppo siamo ancora avvolti da nuvole basse. Ormai siamo sotto al chilometro dall’arrivo e i paletti si intensificano presentandosi a distanza di sole poche centinaia di metri l’uno dall’altro. In effetti qui, dove si risalgono ampi lastroni di granito vicini allo strapiombo sul fiordo, in caso di pioggia o neve sarebbe facile perdersi o addirittura scivolare giù. Ed eccolo, immerso nella nebbia, il pulpito di roccia, il Preikestolen.
Grazie all’attuale condizione climatica non ottimale, poca gente si ferma ad ammirarlo a lungo. Eppure i movimenti delle nuvole basse fanno intendere che a breve il cielo si aprirà. Sono le 7:45. Ci arrampichiamo sulle rocce che sovrastano il Preikestolen dove posizioniamo la go pro con l’intenzione di registrare un time-lapse del via vai sul pulpito di roccia e di riprendere lo spostamento delle nuvole che (si spera) si allontaneranno, lasciando spazio al cielo limpido.
Lysefjord
Finalmente, con un po’ di pazienza, il cielo si apre, il vento spazza via le nuvole ed ecco, sotto al Preikestolen, il Lysefjord, in tutta la sua bellezza. In norvegese Lysefjord significa fiordo della luce: questa denominazione è probabilmente dovuta al candido colore delle rocce granitiche che ne formano le pareti e che lo rischiarano anche nelle giornate più nuvolose. Piano piano comincia ad arrivare gente.
Progressivamente iniziano a formarsi file di persone in corrispondenza dei punti del Preikestolen più scenografici: niente di paragonabile, comunque, rispetto alle code viste al Trolltunga. Continua ad arrivare gente. Ci inerpichiamo fino al più punto più alto presente nei paraggi, che domina il possente pulpito di roccia e tutto il Lysefjord. Vediamo ogni tanto un’imbarcazione solcare le acque blu del fiordo.
La giornata è spettacolare: ci sdraiamo al sole e quasi ci addormentiamo. Verso le 13:30 decidiamo di rientrare: ormai c’è tanta gente ovunque e le code per le foto si sono decisamente allungate.
Discesa
La discesa è meno rapida del previsto, da un lato perché parecchi escursionisti rientrano insieme a noi, dall’altro perché altrettanta gente sta salendo. A tratti si formano addirittura piccoli ingorghi. Ci sono famiglie con bambini e diverse persone anziane, ognuno con il suo passo. Dopo il Trolltunga, comunque, ci aspettavamo una situazione del genere, considerate anche la lunghezza più ridotta di questo itinerario e la notorietà del Preikestolen. Arrivati al parcheggio ci togliamo con gusto le scarpe e ci spostiamo verso Jørstedalen dove compriamo da mangiare al Kiwi locale.
Erlandsdalsvatnet
Procacciato il pranzo, cerchiamo una location amena dove consumarlo. Andiamo ad istinto guardando la mappa di Google e basandoci su un report di park4night. Percorrendo la Kvalvågvegen, che si dirama dalla Rv13, costeggiamo una piccola baia per poi allontanarci da essa, dirigendoci verso sud fino al lago Erlandsdalsvatnet, in corrispondenza del quale imbocchiamo la strada senza uscita Varlandsvegen, che segue l’andamento del lago stesso. Ci fermiamo quasi subito presso un piccolo molo di legno attorniato da ninfee. Pranziamo e ci sdraiamo al sole: goduria! A tratti il sole pare cuocerci, a tratti si copre e il vento si fa sentire.
Kjeragbolten: pianificazione
Cotti a puntino, dopo un’oretta ci rimettiamo in moto per raggiungere la meta di questa sera: una qualche location prossima all’attacco del sentiero per il Kjeragbolten. L’idea iniziale per raggiungere la zona era quella di prendere un ferry da Forsand in direzione Lysebotn attraversando il Lysefjord, così da cogliere anche l’occasione per vedere sia il Preikestolen che il Kjeragbolten dall’acqua. Purtroppo, però, la maggior parte dei traghetti che percorre il fiordo parte da Stavanger e non tutti trasportano auto. Ci sono sporadici ferry da Forsand (circa uno al giorno) in orari relativamente comodi per noi ma con posti auto contati, ovviamente già prenotati. Su alcuni ferry, addirittura, non troviamo più nemmeno posto passeggeri. Evidentemente ci siamo mossi un po’ troppo tardi ma, con tutti questi cambi di programma in itinere legati all’evolversi delle meteo, non siamo riusciti a pianificare per tempo anche questi spostamenti.
Non ci resta che raggiungere il Kjeragbolten via terra, prendendo il traghetto da Oanes a Lauvvik in senso opposto a quello di ieri e percorrendo un breve tratto della Rv13, proseguendo poi sulla Fv508 e sulla Fv45 fino a Sinnes; la prima parte dell’itinerario, in particolare subito dopo l’attraversamento del fiordo, presenta paesaggi particolarmente bucolici; da Sinnes proseguiamo sulla Fv975 e poi sulla Fv986 attraversando luoghi altrettanto meravigliosi, con rilievi variegati e tanti laghetti. Al confine tra il Vest Agder il Rogaland, la strada cambia denominazione e diventa la Fv500. Qui cominciamo a guardarci attorno per la notte. Il paesaggio continua a presentare splendidi scorci fino all’arrivo a Øygardstøl, dove si trova il parcheggio del Kjeragbolten e dove attacchiamo il primo tratto della Lysevegen, strada a ripidi tornanti che scende verso Lysebotn. Dopo un paio di curve ci fermiamo presso un’area di sosta quasi piena in corrispondenza di una cascata, segnalata su park4night. Decidiamo di fermarci qui, ceniamo, laviamo i piatti nella limpida pozza d’acqua sotto alla cascata e andiamo a letto, pronti per il Kjeragbolten.
Info base trekking
Partenza: Resvatnet (Preikestolen base camp)
Arrivo: Preikestolen
Distanza a/r: 7.6-8 km (a seconda del parcheggio di partenza)
Dislivello in salita: 350 m
Durata effettiva a/r: 2h20′ (indicata: 4-5h)
Tipologia itinerario: double back
Logistica
L’itinerario, ben segnalato, prevede una più o meno costante ma comoda salita nel bosco fino ad affacciarsi sul Lysefjord in corrispondenza del Preikestolen. Il rientro avviene per lo stesso itinerario della salita.
Preikestolen parking: 250 nkr/giorno
Il tempo può cambiare molto rapidamente, quindi si consiglia di vestirsi a strati tenendo nello zaino indumenti caldi e impermeabili
Tips
Ferry Oanes-Lauvvik: 119 nkr per 2 persone + campervan
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