Fiordi est
Ci svegliamo nella spiaggia della Hvalnes Nature Reserve dove abbiamo trascorso la notte e ci avventuriamo ad esplorarla. Troviamo pecore che brucano non lontane dall’acqua ma che si spaventano non appena ci avviciniamo.
Fauskasandur
Ci rimettiamo sulla strada e, poco oltre il capo, troviamo il sole che illumina una bellissima costa rocciosa articolata da promontori e piccoli faraglioni. Ci fermiamo in un’area picnic con vista spettacolare sulla bellissima spiaggia nera di Fauskasandur, caratterizzata da un unico faraglione imponente. Avremmo dovuto dormire qui!! Bellissima!
Djúpivogur
Procediamo sul Ring che asseconda il profilo della costa, fino al porticciolo di Djúpivogur in cui facciamo un giro a piedi, osservando da lontano il relativo faro posto sul capo settentrionale. Si tratta del primo di numerosi fari di questa tipologia che vedremo lungo il viaggio: basso, tozzo, a pianta quadrata, tinteggiato di arancione con infissi bianchi e lanterna centrale rossa.
Al molo più remoto del porto troviamo attraccata una nave blu e bianca caratterizzata da una insolita linea orizzontale gialla: questa associazione di colori non ci suona nuova. Sullo scafo leggiamo: “National Geographic Explorer Nassau”. Un membro dell’equipaggio si affaccia, allora gli chiediamo dove siano diretti. Stanno per salpare per la Groenlandia dove arriveranno in quattro giorni. Ci mettiamo a fantasticare su come sarebbe intraprendere un viaggio di quel genere e che tipo di “esploratori” ospiti la nave: ricercatori universitari? studiosi indipendenti? o semplici turisti avventurosi?
Berufjörður e Fáskrúðsfjörður
Riprendiamo il nostro itinerario, finalizzato all’esplorazione dei fiordi est dell’Islanda: dal momento che sono numerosi e che visitarli tutti percorrendoli integralmente non è pensabile – almeno non nel tempo che abbiamo a disposizione – decidiamo di concentrarci sul Seyðisfjörður e sul Borgarfjörður, per raggiungere i quali la strada passa necessariamente per Egilsstaðir. Possiamo quindi scegliere fra tre possibili itinerari: il vecchio tracciato del Ring, che segue la costa fino a Breiðdalsvík per poi spostarsi nell’interno lungo la attuale strada n. 95; l’odierno percorso del Ring, che rimane sul mare fino a Reyðarfjörður per poi puntare direttamente verso Egilsstaðir; la ”scorciatoia” lungo la strada n. 939 che sfrutta l’Öxi pass, molto panoramico a detta della Lonely Planet, che permette di accorciare il tragitto immettendosi direttamente sulla n. 95. Incuriositi inizialmente da quest’ultima possibilità, che però è sconsigliata in caso di nebbia e maltempo, optiamo alla fine per il tracciato dell’attuale Ring, sia perché nelle zone interne intravediamo dense nuvole, sia perché il tratto di costa percorso fino a questo momento ci ha decisamente catturati e preferiamo restare il più possibile sul mare.
La strada prosegue quindi costeggiando i fiordi: il primo che incontriamo è il Berufjörður seguito, dopo una serie di anse meno pronunciate, dal Fáskrúðsfjörður. Il cielo sereno esalta il verde dell’erba e il blu del mare. Vediamo “gabbie a mare” per l’allevamento del salmone, una fattoria isolata dal tetto rosso fuoco che si specchia nell’acqua del fiordo e il minuscolo grazioso porticciolo di Stöðvarfjörður .
Hafnarnes
Prima di percorrere il Fáskrúðsfjörður, intravediamo da lontano il coloratissimo faro di Hafnarnes, molto simile nelle fatture a quello di Djúpivogur. Un sentiero consente di raggiungerlo a piedi. La piccola e tozza struttura quasi cubica si presenta intonacata e interamente tinteggiata di arancione acceso, eccetto che per la porta di ingresso, bianchissima, e la grande lanterna, color rosso fuoco, che quasi pare sproporzionata su questo faro “nano”.
Ora la strada costeggia la prima parte del fiordo per poi dirigersi nell’entroterra, riaffacciandosi sulla costa per un breve tratto in corrispondenza del più profondo Reyðarfjörður. Da qui rapidamente raggiungiamo Egilsstaðir dove ci procuriamo un po’ di viveri presso il supermercato Nettò.
Seyðisfjörður
Il nostro programma prevede ora di muoverci verso il Seyðisfjörður dove si annida il grazioso omonimo paesino. La strada n. 93, Seyðisfjarðarvegur, dove è stata girata la scena del film The secret life of Walter Mitty con la longboard, è spettacolare! Montiamo la gopro e ci godiamo il paesaggio e le curve pronunciate del nastro d’asfalto perimetrato da paletti gialli, ascoltando la colonna sonora del film.
Arriviamo al grazioso abitato di Seyðisfjörður, situato nella parte più protetta del lungo fiordo omonimo. Adocchiamo un bel baretto, il Nordic restaurant, annesso all’Hotel Aldan e ci fermiamo a fare merenda: ordiniamo una cioccolata calda (praticamente latte e Nesquik) e una fetta di torta al caramello (un po’ sostanziosa ma valida), scoprendo che barista e cameriera sono italiani, trasferitisi qui da un paio di mesi. Rifocillati, torniamo fuori al vento ed esploriamo il piccolo abitato scoprendo la strada colorata che conduce alla chiesetta azzurra Bláa kirkjan e i tanti scorci che vedono le case specchiarsi nell’acqua del fiordo.
Ripercorriamo in senso opposto la strada n. 93 fino a raggiungere Egilsstaðir, dove ci fermiamo al campeggio del paese per la notte.
Tips
Egilsstaðir Camping site: 1900 isk a persona + tasse
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