Mont Saint-Michel
Dopo aver fatto colazione con pan au chocolat, partiamo alla volta di Mont Saint-Michel, la cui sagoma si staglia a nord dell’area camper dove abbiamo trascorso la notte. Arrivati in zona, tutte le strade confluiscono verso un grande parcheggio dal quale è possibile proseguire a piedi oppure mediante un bus-navetta gratuito che copre i 2 km di distanza da percorrere per arrivare all’isola. Negli ultimi anni Mont Saint-Michel è stato soggetto a una serie di opere messe in atto per ripristinare il carattere marittimo del sito, che era stato gradualmente snaturato dall’accentuata sedimentazione dovuta anche ad interventi pregressi. Ora l’isola è raggiungibile percorrendo un ponte-passerella progettato all’insegna dello sviluppo sostenibile nei confronti della baia e dell’abbazia.
Alla data e ora della nostra visita al sito, la marea è molto bassa e si può tranquillamente camminare intorno al Mont: studiando in anticipo i cicli delle maree, si può godere del monte circondato dal mare e assistere al sopraggiungere delle acque della marea crescente “come cavalli al galoppo”. Una volta oltrepassate le mura fortificate che cingono l’isola, è tutto un continuo di stradine ripide e strette costellate da negozietti per turisti che accompagnano ai vari camminamenti e alle terrazze che si affacciano verso la costa o il mare.
Nonostante la forte “turisticità” del luogo, il complesso sembra aver mantenuto intatta la sua veste medievale, pur avendo subito ripristini spinti, percepibili nella eccessiva perfezione estetica delle architetture. Procedendo verso l’alto, troviamo un minuscolo vicolo largo solo 50 cm e, dopo alcuni affacci fotografici, arriviamo all’abbazia in cima al monte. Caratterizzata da ambienti imponenti e diversificati, richiede circa un’ora per essere visitata interamente.
Terminato il giro, scendiamo per le stradine del borgo e ci avventuriamo a piedi sul terreno sabbioso intorno al Mont, “circumnavigandolo” e scoprendo, così, prospettive e scorci dell’isola fortificata meno noti. Ogni tanto la sabbia si fa molle e umida e, nell’ultimo tratto dell’anello, siamo costretti a camminare a ridosso delle rocce per evitare le pozze di acqua salata. Ora che torniamo a piedi alla macchina, l’ora di pranzo è già passata.
Mangiamo un boccone veloce al St. Michel Cafè, un piccolo bar che avevamo adocchiato all’andata, e ripartiamo dirigendoci verso l’Alta Normandia, sulla via del ritorno. Sfogliando il fascicolo di Meridiani dedicato, troviamo un articolo sulla Route des Chaumières, le case con “la chioma” ovvero con il tetto di paglia, tipico della zona. L’area su cui si snoda la Route è lungo il tragitto che abbiamo intrapreso, quindi decidiamo di percorrerla.
Partiamo da Marais-Vernier procedendo in direzione Notre-Dame-de-Bliquetuit, attraverso il Parc Naturel Régional des Boucles de la Seine Normande. Il percorso è stupendo, immerso nel verde e attraversa minuscoli paesini, molti dei quali contano numerose chaumières. Alla prima che incontriamo ci fermiamo a scattare qualche foto ma veniamo ripresi dal proprietario che lamenta essere una proprietà privata: ci scusiamo e proseguiamo il nostro itinerario limitandoci a godere del contesto bucolico e ad osservare le “chiome” delle rustiche abitazioni. Completiamo il tour con la visita al seicentesco mulino chaumière di Hauville, davvero incantevole.
La splendida e intensa giornata si conclude a Jumièges, località nota per l’omonima abbazia conservata a rudere che intravediamo spuntare fra le cime degli alberi, avvicinandoci all’abitato. Ormai sono le 20 per cui rimandiamo al giorno successivo la visita dell’abbazia e ci concediamo invece un’ottima galette alla creperia La Bonne Famille. Troviamo conferma all’idea che ci eravamo fatti che, in Normandia, con il termine “crêpes” si indichino solo le crespelle dolci mentre, per quelle salate, si utilizzi la parola “galettes”; in Provenza, invece, avevamo visto utilizzare il medesimo termine “crêpes” sia per la versione dolce del piatto che per quella salata e “galettes” per le crespelle preparate con farina di grano saraceno. Ad ogni modo la galette prosciutto e formaggio di capra è ottima, come la crêpes al cioccolato a seguire. Da bere, un bicchiere di sidro.
Sazi e appagati andiamo alla ricerca dell’area camper indicata dai Furgoperfecto che troviamo nelle vicinanze, priva di servizi ma non a pagamento. Ci sono già alcuni camper posizionati ai margini dell’area ghiaiata così noi, per avere più privacy, ci avventuriamo sull’erba poco più avanti. Anche da qui si intravede la parte superiore dell’abbazia sporgere tra le fronde.
Tips
Mont Saint-Michel: accesso libero. Parcheggio: 6 € per 2h30′, 11,70 € per tutto il giorno. Abbazia benedettina: 10 €
Mulino di Hauville: 3 €