La Côte d'Albâtre
Per poter sfruttare pienamente i quattro giorni a disposizione, partiamo da Den Haag venerdì 19 sera: l’intenzione è quella di percorrere buona parte della strada che ci separa dalla Normandia in modo da cominciare ad esplorare la regione già il mattino successivo. Seguiamo la strada che passa per Anversa e Bruxelles (A4, poi E19, E17), trovando un po’ di traffico intenso nei pressi di Rotterdam. Poco oltre il confine della Francia inizia l’autostrada a pagamento (A1) di cui percorriamo un breve tratto prima di fermarci per la notte a Curlu, minuscolo paesino situato nella Piccardia, in cui abbiamo precedentemente individuato un posto tranquillo e sicuro dove sostare, mappato dai Furgoperfecto.
Arriviamo poco oltre le 23: l’atmosfera è piacevole e a quest’ora le strade sono deserte; il parcheggio in cui trascorriamo la notte si trova in un’area curata e pulita, di fronte alla chiesetta del paese illuminata.
Dopo il violento temporale che si scatena durante la notte, siamo svegliati al mattino dal suono delle campane della chiesa e dal canto di un gallo. Ci spostiamo nella campagna che circonda l’abitato per una tranquilla colazione, cominciando a pianificare la giornata, scaldati da un tiepido sole.
Ci dirigiamo verso la costa arrivando in due ore e mezza a Veules-les-Roses, grazioso paesino che si sviluppa attorno al fiume più corto della Francia (1100 m di lunghezza complessiva). Camminiamo lungo il corso d’acqua in direzione mare, incontrando quelli che un tempo erano mulini e piccole chiuse. Alla foce del fiume Veules troviamo un’immensa spiaggia di ciottoli ed ecco le prime bianche scogliere della Côte d’Albâtre. Il tratto di costa così denominato va da Le Tréport, poco più a nord-est di dove ci troviamo, e termina prima di Le Havre. Dall’altezza dei moli che spiccano sulla spiaggia all’asciutto si comprende che siamo in un momento di bassa marea: l’ampiezza – ovvero il dislivello fra alta e bassa marea – in quest’area geografica può arrivare fino a una decina di metri! Tornando sui nostri passi attraversiamo nuovamente il paese, percorrendo la strada sull’altra sponda del fiume dove compriamo baguettes croccanti alla boulangerie patisserie Loue.
Ripartiamo in direzione Fécamp, fermandoci lungo la strada che segue la costa a Veulettes-sur-Mer dove gustiamo una crêpes al cioccolato alla creperia Côté Plage seduti sul lungomare, che in questa stagione è ancora tranquillo.
Proseguiamo e, poco prima della cittadina portuale di Fécamp, seguiamo le indicazioni per Cap Fagnet, belvedere che affaccia sull’abitato, offrendo ampie viste sulle ripide scogliere bianche. Qui troviamo alcune costruzioni in cemento armato, postazioni tedesche che risalgono ai tempi del secondo conflitto mondiale: sono solo le prime delle tante che vedremo il giorno successivo, dedicato alle spiagge del D-Day.
Ci dirigiamo ora verso il punto più caratteristico della Côte d’Albâtre: Étretat e le sue falesie sul mare. Parcheggiamo nel paese, vicino alla stazione, e ci incamminiamo sulla falaise d’Amont – accessibile anche in auto o mediante un trenino – che dalla cima offre una vista spettacolare. Questa prima altura si trova a nord di Étretat mentre a sud dell’abitato è visibile la falaise d’Aval, nostra meta successiva. Scendiamo dalla falaise d’Amont lungo il sentiero che conduce alla spiaggia e camminiamo sul lungomare. La spiaggia è in ciottoli che alcuni cartelli vietano di raccogliere e portare via; qualcuno azzarda un bagno.
Arriviamo alle pendici della falaise d’Aval sovrastante una caratteristica formazione rocciosa simile alla proboscide di un elefante. Poco distante da essa, non lontano dalla costa, vi è un’altra nota formazione che ricorda una guglia, resa celebre da Maurice Leblanc quale leggendario nascondiglio dei tesori rubati da Arsène Lupin (nel romanzo la guglia viene immaginata cava). La salita a questo secondo promontorio merita anche più della prima, regalando ottimi scorci sulla costa, sulla guglia e sulla proboscide.
Dopo esserci appisolati al sole sull’erba che ricopre la sommità della falesia, torniamo alla macchina e ci dirigiamo, ormai già nel tardo pomeriggio, verso Honfleur, nostra destinazione per la serata. Con un po’ di dispiacere saltiamo la tappa prevista a Le Havre, sito UNESCO noto per l’architettura in cemento armato risalente alla ricostruzione del secondo dopoguerra. La strada obbligata passa sul pont de Normandie (pedaggio 5,4 €) che, coprendo una luce libera di 850 m, è il più grande ponte strallato d’Europa.
Al nostro arrivo a Honfleur troviamo i due campeggi del paese con la reception già chiusa, probabilmente perché siamo in bassa stagione. Ripieghiamo sul parcheggio libero della Plage du Butin, dotato di servizi, dove ceniamo con baguettes croccanti e formaggi locali.